La voce di NORISK SCF – Mercati in altalena: un aprile tra dazi, rimbalzi e incertezze

Mercati in altalena: un aprile tra dazi, rimbalzi e incertezze

La voce di NORISK SCF – Mercati in altalena: un aprile tra dazi, rimbalzi e incertezze

Era il 3 Aprile quando Trump dichiarava al mondo che l’America era finalmente “libera” e che i dazi avrebbero risolto una volta per tutte lo “sfruttamento” degli altri paesi verso gli Stati Uniti.

In realtà abbiamo vissuto settimane di passione, di manipolazione dei mercati, di lotte verbali e l’unico risultato ottenuto è stato il caos, tanto caos.

Qui di seguito l’indice S&P 500 dal giorno dei dazi.

Grafico S&P 500 da aprile 3 a 25, 2025, mostra forti oscillazioni e ribassi che riportano l’indice a circa 5525 punti, livello iniziale.

Come si può vedere siamo tornati al punto di partenza, ma abbiamo vissuto giornate di ribassi decisi e profondi che hanno fatto ricordare molto i giorni del Covid.

Apparentemente è “tutto risolto”, ma la realtà è ben diversa da quella che appare in questo grafico del mese di Aprile.

In primo luogo il dollaro si è indebolito dall’inizio dell’anno e questo, inevitabilmente pesa sulle performance di tutti gli asset denominati nella divisa US. Guardate la tabella degli indici dal 1/1/2025.

Tabella Bloomberg con performance degli indici azionari al 25 aprile 2025, con Nasdaq a -18% e S&P 500 a -14,4% per investitori europei, grazie al rialzo dell’euro.

Come si vede bene, nell’ultima colonna, le performance degli indici US e mondo hanno perso poco in dollari, ma una volta corretto per il cambio, il Nasdaq riporta un -18% e lo S&P -14,4% per noi europei. Il dollaro ha toccato 1,15 contro euro per poi ritracciare in area 1,135 come evidenziato dal grafico a 10 anni del cross Eurusd. Il cambio ha rotto con forza la media mobile a 200 gg e il trend di breve è nettamente rialzista per l’Euro.

Grafico storico cambio EUR/USD dal 2015 al 2025, con crescita recente dell’euro intorno a 1,136, che incide sui rendimenti degli investitori non americani.

La sintesi appare quindi quella di un parziale recupero degli indici americani, ma l’effetto svalutazione del cambio pesa sui PF degli investitori non americani.

Inoltre la domanda che dobbiamo porci è se questo rimbalzo possa essere duraturo o se la volatilità ritornerà tra di noi nei prossimi mesi.

Vale la pena ricordare che sin qui le trimestrali che abbiamo potuto vedere sono quelle “prima dei dazi” e solo da Aprile-Maggio in poi si vedranno gli effetti sui conti delle nuove tariffe.

Nel commercio internazionale, ad esempio, la filiera logistica US-Cina si sta interrompendo come nel periodo del Covid e il lavoro nei principali porti americani è visto, sulla base delle prenotazioni dei container, in netto e robusto calo. I danni più o meno permanenti dipenderanno dalla velocità con la quale la politica troverà degli accordi, ma il rischio di trovarsi di fronte ad un nuovo scenario di riduzione forzata dell’offerta e, alla risoluzione del problema dazi, nuovi aumenti generalizzati di prezzi è reale.

Diamo ora uno sguardo alle mag 7 che hanno guidato il mercato per anni e che per prime hanno stornato: come si può vedere il calo si è arrestato ai minimi dell’Agosto 2024. La differenza attuale con Agosto è che i prezzi sono sotto la media mobile a 200 gg (linea verde) e questo, a livello tecnico, non è un bel segnale.

Grafico a candele e linee dell’indice BM7T dal 2022 al 2025 con volumi in basso, mostra un calo fermatosi ai minimi di agosto 2024, con prezzi sotto la media mobile a 200 giorni (linea verde).

Concludiamo con i risultati di Alphabet (Google) che sono stati decisamente robusti (al contrario di quelli di Tesla). Come si vede dai numeri il Q1 2025 è stato molto solido con una crescita del 49% rispetto al Q1 2024.

Tabella Bloomberg con dati finanziari trimestrali e annuali di Alphabet dal 2022 al 2027, evidenzia una crescita del 49% del Q1 2025 rispetto al Q1 2024, con indicatori di valutazione e grafico a barre di crescita.
Grafico a barre con dati trimestrali degli utili per azione (EPS) di Google da Q2 2022 a Q3 2025, con barre grigie per dati effettivi e blu per stime, che mostrano una crescita generale degli EPS nel tempo.
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