La voce di NORISK SCF – Settimana piatta, ma Tesla crolla: Trump-Musk è già rottura

La voce di NORISK SCF – Settimana piatta, ma Tesla crolla: Trump-Musk è già rottura

La BCE come era largamente previsto ha tagliato i tassi dello 0,25% e ora, il tasso sui depositi è sceso al 2%.

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Il cambio con il dollaro è sostanzialmente rimasto stabile intorno a 1,14 e nonostante il differenziale sui tassi a breve sia nettamente favorevole al dollaro la situazione di continua incertezza sulle politiche americane non depone a favore di un rafforzamento della divisa US.

In Europa la BCE sostiene di aver già fatto molto sui tassi e che non ci sia fretta di tagliare ancora, ma le attese degli operatori sono almeno ancora di una riduzione da 0,25% da qui a fine anno.

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Come si vede, con scadenza 18/12/2025 i tassi sull’Euro sono visti a 1,678%. Questo significa esattamente ancora un taglio da 0,25%.

Nonostante il dollaro debole e i rendimenti alti dei treasury, in America l’indice principale S&P 500 ha rivisto di nuovo i 6.000 punti. Le paure di recessione sono scomparse di colpo?

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Pare che l’effetto del brusco calo post dazi di Trump, almeno dal punto di vista azionario sia oramai stato quasi completamente riassorbito, mentre non si può dire lo stesso della valuta e dei tassi sui treasury a lungo termine.

La settimana passata è stata poco movimentata sui mercati salvo lo scontro epocale tra Trump e Musk che se ne sono dette di tutti i colori via social.

Forse Musk si è accorto che Trump non è completamente a posto o è Trump che pensa lo stesso di Musk. Lo spettacolo è stato non particolarmente edificante, ma oramai nella nuova realtà mediatica quello che conta è picchiare duro via X (Musk) o via Truth (Trump). Chi ne ha fatto le spese sono gli azionisti di Tesla che in una sola seduta hanno perso il 14% pari a circa 152 miliardi di dollari di market cap.

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Andrea Boffa
andrea.boffa@norisk.it