La voce di NoRisk – ETF Bitcoin e tensioni geopolitiche in Medio Oriente

Articolo No Risk su ETF Bitcoin e tensioni geopolitiche in Medio Oriente

La voce di NoRisk – ETF Bitcoin e tensioni geopolitiche in Medio Oriente

Le notizie di rilievo dell’ultima settimana sono sostanzialmente due:

  1. L’approvazione della SEC in US di 11 ETF sul Bitcoin spot;
  2. Gli attacchi degli Americani e degli Inglesi agli Houthi in modo da limitare la loro capacità di colpire le navi mercantili commerciali che transitano nel Mar Rosso in direzione del canale di Suez.

Tutti noi abbiamo sentito parlare in questi anni del Bitcoin come criptovaluta.

Per anni chi decideva di investire in questo “nuovo asset”, perché di questo si tratta e non di valuta che ha caratteristiche diverse, era obbligato a farlo attraverso delle piattaforme ad hoc con tutti i rischi del caso (non si contano, purtroppo, le truffe a danni di risparmiatori ignari).

A forza di pressioni mediatiche e commerciali dell’industria finanziaria prima in Europa da qualche anno con un paio di ETC quotati a Francoforte e a Zurigo, poi in US con l’approvazione degli 11 ETF, il Bitcoin è liberamente acquistabile con la “garanzia” di una transazione avvenuta su mercati regolamentati.

Il debutto a Wall Street ha visto un controvalore di più di 4,6 miliardi di Usd scambiato sui vari strumenti quotati e, alcuni analisti, prevedono flussi sugli ETF in oggetto per più di 100 miliardi.

Vale la pena ricordare che la volatilità annuale nell’ultimo anno del Bitcoin è stata pari al 46%, quella del Nasdaq 16,8%, quella dell’oro 12%.

Chi compra Bitcoin tramite i vari strumenti quotati deve sapere che può guadagnare/perdere in doppia cifra su base giornaliera: è quindi un asset estremamente volatile, non necessariamente decorrelato dagli altri investimenti che uno ha in PF, non è il nuovo oro digitale ma piuttosto un asset fortemente speculativo.

Grafico andamento a cinque anni valuta bitcoin

Il grafico che precede con l’andamento a 5 anni fa capire immediatamente come sia un asset passato da meno di 10.000 Usd a circa 70.000, per poi riscendere sotto i 20.000 e risalire fino ai 42.700 attuali.

Chi cerca la performance assoluta può decidere, su base storica, di mettere una piccola % del PF in questo asset sapendo che le oscillazioni di breve sono molto violente e che, ancora oggi, non si sappia quale sia il valore intrinseco reale del bitcoin stesso.

Norisk, per scelta, non ha mai raccomandato ad alcun cliente questo strumento, ma dopo le varie approvazioni prima in Europa e poi negli Stati Uniti di strumenti replicanti diventa un asset sul quale siamo aperti al dialogo.

Il secondo punto di oggi è, ancora una volta, sulla difficile situazione in Medio Oriente.

Iniziata come una guerra di Israele nella striscia di Gaza in riposta all’attacco terroristico di Hamas, sta diventando una sorta di resa dei conti nel mondo medio-orientale tra Sciiti e Sunniti, tra Iran e Arabia, tra paesi “neutrali” e paesi dall’esterno con sostegni vari (Turchia, Cina, Russia, Us, Gb, Europa).

La sostanza è che gli Houthi, gruppo rivoluzionario sciita in Yemen, da settimane stanno attaccando e minacciando tutte le navi portacontainer che passano in Mar Rosso in direzione del canale di Suez ufficialmente con la motivazione di non far arrivare in Israele le navi a loro destinate.

Questo sta comportando ritardi nei viaggi, aumenti dei costi dei noli marittimi e dei premi d’assicurazione, spostamento del tragitto delle navi dal Mar Rosso al capo di Buona Speranza in Sudafrica, forti rischi per le economie occidentali di una ripresa inflazionistica.

Per contrastare gli Houthi la scorsa settimana sono avvenuti degli attacchi diretti da parte degli Americani e degli Inglesi ad obiettivi militari: non è difficile, a questo punto, ipotizzare che ci sarà una reazione e che l’area diventi sempre più a rischio e più instabile.

Declino delle compagnie di navigazione che scelgono il Mar Rosso

Come si vede dal grafico sempre meno compagnie di navigazione scelgono di passare dal Mar Rosso preferendo allungare i viaggi di 10-15 giorni piuttosto che rischiare di trovarsi in situazioni poco piacevoli per equipaggi e merci.

Una cosa che abbiamo imparato, purtroppo, in questi anni è che i problemi geopolitici nella fase storica attuale stiano esplodendo in tutta la loro violenza e la capacità di mediazione e/o influenza dei grandi stati conta molto poco.

A livello strategico in un PF d’investimenti riteniamo necessario avere:

  • Difesa e armi;
  • Petrolio e gas;
  • Bond indicizzati all’inflazione;
  • Quote di liquidità superiori alla media (che possono essere remunerate al 4% circa in Euro e al 5-5,25% in Usd finchè i tassi ufficiali non variano).

Non crediamo che le tensioni caleranno a breve e come ci ha insegnato la guerra in Ucraina non stiamo vivendo una fase breve e momentanea, ma piuttosto la ricerca di un nuovo equilibrio mondiale e servirà tempo.

Il vero punto delicato (speriamo solo eventuale) di non ritorno sarà la questione Cina-Taiwan (ci sono appena state le elezioni) con gli Stati Uniti.

Taiwan è un’isola molto importante per la produzione dei semiconduttori e nelle acque circostanti parte gran parte del commercio internazionale mondiale.

C’è da augurarsi che si mantenga lo status quo attuale senza nuove tensioni.

A titolo di cronaca, la settimana scorsa Microsoft ha superato Apple per capitalizzazione mondiale. Non è la prima volta che capita: in questa fase Apple non sta crescendo a livello di numeri di bilancio, Microsoft avendo sposato più velocemente l’intelligenza artificiale invece cresce e in prospettiva pare avere numeri migliori.

admin@norisk.it
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