La voce di NoRisk – Obbligazioni, geopolitica e risultati societari di gennaio

Articolo riguardo obbligazioni, geopolitica e risultati societari di gennaio

La voce di NoRisk – Obbligazioni, geopolitica e risultati societari di gennaio

Il primo mese dell’anno sta per concludersi e i mercati azionari si sono ben comportati: gli indici MSCI ad oggi sono positivi (+1,78% World, +2,35% US).

Il mercato obbligazionario ha visto correzioni dello 0,5-1% quindi i rendimenti sulla parte a lungo sono lievemente risaliti, mentre la parte a breve è stabile in attesa di vedere quanti tagli dei tassi (e quando ci saranno) da parte della banca centrale.

Questo è il grafico delle curve attuali in Europa (AAA e altri bonds)

Grafico che mostra le curve attuali del mercato in Europa

Come si vede chiaramente il massimo del rendimento lo si ottiene nella parte a breve/brevissimo termine: le scadenze giornaliere (overnight) e quelle a 3 mesi sono le migliori e le uniche che sostanzialmente replicano il tasso BCE sui depositi che è attualmente fermo al 4%. Man mano che investiamo su obbligazioni a scadenze più lontane si ottiene sempre di meno a causa del fenomeno delle curve invertite (scadenze a breve rendono di più delle scadenze a lungo).

Quando la BCE taglierà i tassi dovremmo gradualmente ritornare ad una curva “normale” ed inclinata positivamente.

La situazione in Mar Rosso è sempre più complessa e ad oggi non ci sono segnali di miglioramento: il petrolio è risalito e quota intorno ai 78 usd per il WTI, 83 usd per il Brent.

Grafico che mostra situazione post crisi del Mar Rosso

Come si può vedere il costo dei noli continua ad essere sostenuto e dovesse durare questa situazione una nuova fiammata inflazionistica è verosimile. Confermiamo nostra opinione positiva sulle obbligazioni inflation linked.

Sempre in merito al contesto geopolitico attuale sarà propaganda, saranno i giornali o l’anno elettorale in corso, ma non c’è giornata dove qualche leader non avvisi i cittadini che nuove guerre sono possibili.

O, peggio ancora, leader che attaccano verbalmente altri paesi.

Le situazioni “nuove” o in divenire sono:

  1. Le minacce della Corea del Nord a quella del Sud;
  2. La Cina contro Taiwan;
  3. Gli avvisi dei leader UE a potenziare la difesa visto che Putin attaccherà, tra qualche anno altri stati europei (il riferimento è alle ex repubbliche sovietiche oggi nella UE e facenti parte della NATO).

In questo contesto, vero o falso che sia il settore della difesa continuerà, purtroppo, a ricevere nuovi ordini e a crescere in borsa. Pare che ci dobbiamo abituare a questo nuovo mondo, dove come in passato, la deterrenza delle armi e degli eserciti schierati serviranno, probabilmente ad evitare escalation ulteriori o almeno questo è l’auspicio di tutti.

Abbiamo individuato un ETF sul settore che, anche se quotato solo dal 2023, è ben costruito e ha una composizione di titoli coerente con il settore e con i tempi attuali.

I risultati di Tesla

Tesla è una delle società più conosciute al mondo che ha avuto un grande merito: ha sfidato le società automotive con un prodotto nuovo, l’auto elettrica e ha obbligato tutti a rincorrere.

A seguire il grafico a 10 anni con il picco del 2022 a circa 400 usd e il prezzo odierno intorno ai 180 usd (la market cap da più di 1 trln di Usd oggi vale “solo” 582 miliardi di Usd).

Andamento Società Tesla

Il motivo dello “sboom” sui mercati finanziari della società è dovuto ai seguenti punti:

  1. Non è più una società growth, ma sta diventano una società value: perché deve quotare ad un multiplo P/E di 43 volte quando le società automotive, anche quelle premium, quotano 7-8 volte l’utile?;
  2. Sta vendendo sempre più vetture nel mondo, ma grazie ad una politica di sconti aggressiva con conseguente forte contrazione dei margini;
  3. Il successo dei cinesi ed in particolare di BYD che producono a costi più bassi grazie ai sussidi governativi e al fatto che hanno tutta la filiera delle materie prime e delle batterie in casa;
  4. Nel 2025 Tesla produrrà la vettura “entry level” model 2 e questo contribuirà a tenere bassi i margini.

Grafico margine lordo di Tesla

Il grafico del margine lordo fa capire chiaramente come l’aumento delle vendite scontate abbia danneggiato di molto la % di redditività lorda. In sostanza si è preferita la quantità alla qualità. Nel settore automotive o sei premium o sei mass market. Tesla sembra più orientata ad un mix delle due e presto o tardi dovrà decidere come proseguire la sua attività.

Le quotazioni, tuttora importanti di Tesla sono possibili grazie al fatto che sin qui la capitalizzazione elevata e l’essere considerata una società tecnologica, piuttosto che una che vende auto ha mantenuto su il prezzo.

Le sfide di Elon Musk sono quindi impegnative e dovrà riuscire ad innovare a livello tecnologico, aumentare le vendite e migliorare drasticamente i margini. O inventare dei sistemi di intelligenza artificiale generativa che rendano la guida totalmente autonoma una realtà.

Per ora, Tesla, è uscita dal club delle “magnifiche 7” e il suo posto, come peso e capitalizzazione, è stato occupato dalla società farmaceutica Eli Lilly che con i farmaci per il dimagrimento sta avendo un successo impressionante di vendite, utili e crescita in borsa.

admin@norisk.it
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